Questo 2021 che se ne va - scrive Orlando Pizzolato nella propria newsletter - non solo aggiunge un numero alla mia carta d'identità, ma anche tanto altro, perché le particolari situazioni che ho dovuto affrontare sono state opportunità da mettere in campo nel lavoro, negli affetti, nei rapporti con le persone e l'ambiente circostante. Quante energie ho dovuto mettere in campo per essere all'altezza delle situazioni che mi sono capitate tra capo e collo! E, nonostante i grandi sforzi, non sempre sono stato all'altezza, devo ammetterlo.

L'anno appena trascorso mi ha anche tolto qualcosa, anzi qualcuno: due cari famigliari. Ho perso la loro presenza, ma di certo non il loro affetto e tutto quello che mi hanno dato quando mi erano a fianco.
Il vuoto che hanno lasciato mi ha però riempito di consapevolezza e mi ha aiutato nel compito di genitore e di nonno: avverto ora quanto sia importante la mia presenza accanto alle mie figlie, anche se sono abbastanza grandi; accanto a mio nipote, ancora piccolo e con una vita davanti. Come stiamo verificando, il futuro è piuttosto incerto e adombra l'animo di tanti dubbi; bisogna essere per forza ottimisti per non subire gli effetti di eventi che stanno condizionando negativamente la nostra esistenza.

Il 2021, oltre ad avere tolto e aggiunto, mi porta anche a fare delle riflessioni sul mio futuro. Sono riflessioni che hanno a che fare con la consistenza delle cose a cui dare importanza. Mi sono accorto che molte non mi attirano più, non risvegliano più il mio interesse. Altre sono diventate meno importanti e quindi superficiali. Al contrario, ci sono aspetti che mi suscitano ancora emozione e curiosità, perché mi hanno sempre appassionato. Tra questi le conoscenze nell'ambito atletico, soprattutto ora che mi trovo a dare un'assistenza tecnica a qualche atleta che risponde bene agli stimoli proposti.

Ma soprattutto sento che sto arrivando ad uno di quei momenti della vita in cui davanti a noi si presenta un bivio, e dobbiamo decidere quale strada prendere. Ne ho già incontrate parecchie di queste biforcazioni, sono momenti delicati per tutti, eppure con gli anni che avanzano le scelte sembrano sempre meno “leggere”, quasi fossero definitive. So che non è così, che potrò sempre tornare sui miei passi e cambiare strada se volessi, ma ho come la percezione più nitida delle scelte da fare, perché escludo in partenza alcune strade e mi concentro solo su altre.

Un esempio? La stesura del calendario degli stages del 2022. Ilaria mi ha più volte coinvolto, cercando di capire se lasciare spazio anche ad un volo a Eugene per i Campionati Mondiali di Atletica, ma – complice l'incertezza del momento – ho sempre procrastinato, arrivando persino a proporre: “Perché non facciamo solo due-tre stages? O perché addirittura non ci fermiamo qui?”
E' già qualche anno che ci penso, non è facile mollare qualcosa che funziona ancora, ma ho davvero voglia di alzarmi la mattina con la mente libera da impegni e tanto tempo a disposizione.
Che dite voi, è arrivato il momento di... “appendere la mia attività al fatidico chiodo”? Godermi figlie, nipoti, viaggi (speriamo), eventi sportivi, letture, amicizie, persone e paesi nuovi?
Quando capirò che è arrivato il momento di prendere quella strada senza rimpianti?

Comunque sia, il calendario degli stages alla fine l'abbiamo steso, incrociando le dita con la speranza che la situazione covid ci lasci fare qualcosa. Lo stage di Poggio all'Agnello dal 22 al 25 aprile sarà il nostro numero 300, e abbiamo in programma tre giorni diversi per festeggiare l'evento.

Mia figlia Anna continua a seguire i viaggi in collaborazione con Terramia, anche qui con la speranza di tornare a viaggiare e correre in libertà. Per il 2022 è nato anche il Programma Fedeltà, che vi invito a consultare.

Per quanto riguarda le mie scelte future, non ho pressione, voglio concedermi il tempo per maturarle appieno, e quel che sarà verrà. Come disse un nativo americano,

“Ci sono quattro strade che possono portarti dove vuoi andare. La prima ti conduce dove ti manda il tuo primo pensiero. Non è la strada giusta. Rifletti un poco. Affronti allora la seconda. Rifletti nuovamente ma non scegli ancora. Finalmente, alla quarta riflessione tu sarai sulla strada giusta. Così non rischierai più nulla. Qualche volta, lascia passare una giornata prima di risolvere il tuo problema.”

Io di giornate ne lascerò passare molte, per non sbagliare. In ogni caso, gradatamente cercherò di allontanarmi dal lavoro e di ridurlo. Mi concentrerò su situazioni che mi danno soddisfazione, che mi attirano (non lascerò mai il mondo dell'atletica!) e seguirò un po' più l'istinto per farmi portare là dove... mi sentirò bene. E' tempo per me di avere tempo.

Cari auguri per un 2022 che vi porti... tanto tempo da vivere e donare!

orlando

Sezione: Editoriale / Data: Ven 31 dicembre 2021 alle 15:13
Autore: Redazione Tuttorunning
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