La Fidal rischia di restare per il mondo del running solo un IBAN su cui versare

Il blackout fra Fidal e mondo delle corse su strada non è certamente migliorato dopo l’assemblea elettiva del 31 gennaio dello scorso anno.

La Federazione non ha saputo approfittare del vuoto nel quale ci aveva costretti la pandemia per mettere in agenda un confronto sui temi che più volte e da più parti erano stati portati alla sua attenzione riguardo alle corse su strada e ancora oggi sembra sia concentrata su altro. La corsa su strada resta dunque priva di segnali di attenzione.

Le aspettative generate dal programma elettorale di un nuovo corso che ne doveva scaturire stanno andando purtroppo deluse.

Il confronto è di norma un passaggio che porta a risultati concreti. Così è stato nella passata consigliatura e IRR rivendica il risultato che ha dato la possibilità agli stranieri di partecipare in veste turistico/sportiva alle gare in Italia. Questa possibilità certamente perfettibile è nata da un confronto a volte anche aspro con la Fidal, ma il confronto c’è stato ed ha portato qualche risultato. Senza la certificazione medica e il balzello della RUNCARD per gli stranieri si è aperta la porta della partecipazione alle gare in Italia. I numeri della Run Rome The Marathon sono lì a dimostrarlo dato il numero importante di stranieri del target turistico/sportivo che vi ha preso parte.

L’ottimo risultato delle grandi manifestazioni e la soddisfazione dei territori, per l’apporto che queste presenze danno dal punto di vista turistico e quindi economico, non è da meno per gli organizzatori. Questo era un primo passo importante verso l’omologazione dell’Italia a molti altri paesi, nei quali la partecipazione degli stranieri ai mass event della corsa su strada risulta semplice e senza balzelli burocratici.

Le premesse per una rimessa in moto del settore della corsa su strada c’erano ma purtroppo ad oggi il la chiusura al dialogo non ha certo favorito la promozione del settore.

La Federazione sembra non si sia accorta di quanto stia cambiato il mondo della corsa su strada nell’ultimo decennio. La regolamentazione è rimasta pressoché invariata per i mass event e non ne ha favorito la crescita come è avvenuto nel mondo intero. Le uniche attenzioni al fenomeno partecipativo sono state rivolte alla ricerca di maggiori incassi per la Federazione derivanti da tasse gara esose, dall’euro per arrivato e dall’adozione della Runcard che, in parallelo con un tesseramento diretto alla Fidal, prevede l’aggravante della costituzione di maggiori aggravi burocratici, vincoli e costi per gli organizzatori.

Il tema da affrontare per mantenere il capitale sociale di questo settore e farlo crescere, è quello della partecipazione alle decisioni che lo riguardano, in altre parole di una democrazia che veda la partecipazione da parte degli attori di questo mondo oggi senza rappresentanza nelle stanze della Federazione. Va valutata la forza di questa comunità, gli umori che vi stanno dietro e appare chiaro che regole che discendono da altre epoche non sono adeguate, tantomeno possono essere sostituite con decisioni calate dall’alto. La proposta di una commissione o di un gruppo di lavoro che consenta un fitto scambio di informazioni da elaborare per giungere a una sintesi condivisa è rimasta lettera morta. La corsa su strada e i suoi attori hanno bisogno di un progetto che dia la possibilità di far partecipare attivamente alle decisioni i soggetti che dovranno sottostarne ed è necessario attivare relazioni costruttive il cui obiettivo finale, peraltro previsto dallo statuto, può essere la formazione della Lega con spazi di autogoverno e quale garanzia di dialogo fra Fidal e stakeholder della corsa No Stadia.

L’agenda dei temi da affrontare è vasta e ci limitiamo a rilevarne più l’indice che le soluzioni per indicare un percorso e per verificare ancora una volta la possibilità di definire soluzioni condivise.

TASSE GARA

La partecipazione dei runner vede nel confronto delle presenze alle gare anche nel 2021 rispetto al 2019 un segno negativo fra il 19% e il 30%. Questo dato ha, è del tutto ovvio, assottigliato anche le finanze degli organizzatori e appare normale vi sia una ridiscussione delle tasse gara. Se il tema era già presente prima della pandemia ma non tra le priorità, ora è di massima attualità.

La richiesta che si rivolge alla Fidal per il 2023 è di ridurre la tassa gara del 50% ed allo stesso tempo che si riduca da 1 euro a 50 centesimi anche la quota per ogni arrivato.

Rapporti Fidal – EPS migrazione gare verso EPS per costi decisamente minori legati al costo tasse gara.

Il SISTEMA RUNCARD

Le soluzioni possono essere drastiche, come l’abolizione o invece si può ritenere che vi possano essere alternative, per riportare la Runcard allo scopo per il quale era nata: quello di avvicinare nuove leve alla corsa.

Si può assumere come novità, che pur esisteva in un percorso sperimentale, il tesseramento giornaliero ad un costo accessibile e che copra i costi assicurativi, nelle forme e quantità previste per i tesserati Fidal e che sia ripartito fra Federazione e organizzatori in relazione agli adempimenti che a questi vengono richiesti.

Le forme di tesseramento per partecipare agli eventi nazionali verrebbero ad essere:

1) tessera Fidal societaria con tutti i diritti associativi connessi;

2) tesserino giornaliero per la partecipazione individuale una tantum + certificato medico con incasso diviso fra Fidal e organizzatore;

3) un abbonamento annuale, può essere la Runcard sul modello dello stagionale nello sci alpino, per chi partecipi a più gare ma non intende vincolarsi ad una società.

I correttivi o i paletti devono però essere chiari:

- la Runcard non può comunque mai costare meno del tesseramento Fidal riservato agli iscritti a mezzo società;

- la Fidal deve curare che con il tesseramento Runcard sia depositata presso la Federazione la certificazione medica di idoneità, adempimento che non può essere scaricato sugli organizzatori di gare con relativo costo di segreteria.

Questo permetterà anche di verificare l’incidenza del calo o dell’aumento di partecipanti nelle manifestazioni Fidal.

LA NECESSITÀ DI UN DATABASE COMPLETO E FUNZIONALE

Una app può ricondurre ad un database degli iscritti, completo di data di scadenza dei certificati medici in tempo reale che confermi alla data dell’evento che l’atleta è in regola con le norme sanitarie, e che riguardi sia i tesserati alle società che i tesserati Runcard e messo a disposizione degli organizzatori, cui l’unica incombenza rispetto ai verificati riguarderebbe il tesserino giornaliero.

C’È UN INDICE DEI TEMI DA AFFRONTARE BEN PIÙ VASTO CI LIMITIAMO ANCORA AD ELENCARE:

• L’omologazione dei percorsi rigida e certa;

• La revisione della condizione di assegnazione delle label Fidal: Gold Silver Bronze e delle condizioni di base previste per l’organizzazione di una gara;

• un Ranking legato a risultati e partecipazione;

• l’eccesso di campionati 5K, 10K, mezze maratone e maratone, previsti per tutte le distanze assoluti e master;

• la valorizzazione dei premi podio per l’assegnazione dei campionati per avere stimoli e qualità nella partecipazione (anche sommando campionati master agli assoluti per coadiuvare chi organizza un assoluto);

IRR chiede che siano messi sul tavolo questi temi per cercare soluzioni. Non vediamo dove si possano consumare differenze fra maggioranze minoranze e chiediamo al Consiglio Federale di colmare il vuoto fra organizzatori e Federazione, definire sedi o forme in cui affrontare problemi da troppo tempo in agenda.

Siamo quindi a chiedere un incontro con una delegazione del Consiglio Federale che rappresenti maggioranza e minoranza che consenta l’inizio di una collaborazione costruttiva, più volte annunciata e mai attuata, che riteniamo sia giunto il momento che sia inderogabilmente presa in considerazione.

IRR

Laura Duchi (RomaOstia)

Carlo Capalbo (Napoli Running)

Ferruccio De Madonna (Trento Running Festival)

Stefano Righini (Maratona e Mezza di Ravenna)

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 27 luglio 2022 alle 11:06
Autore: Redazione Tuttorunning
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