La nostra vita di sportive e sportivi è regolata da tre fattori: quanto ci alleniamo, quanto spesso lo facciamo e come recuperiamo tra le sessioni. Va da sé che se questi tre parametri non sono ben gestiti il rischio di infortuni da stress è elevato.
Nei podisti, in particolare, il rischio di infortunio da sovraccarico è molto frequente, con un’incidenza fra 2.5 e fino a 33 infortuni ogni 1000 ore di corsa. Si presenta quando il carico ripetuto a livello di tendini, articolazioni, muscoli, supera la capacità di adattamento del tessuto. I fattori che possono incidere sono numerosi, quali volume/frequenza/intensità di allenamento o le caratteristiche dell’atleta (anni di attività, età, BMI).
Tuttavia, sebbene in passato fosse stato dimostrato che gli Omega-3 potessero modulare positivamente l’infiammazione, lo stress ossidativo e i markers di danno muscolare post-attività, fino a oggi non c’era alcuna evidenza che un intervento o una variabile legata alla dieta potessero essere correlati con la probabilità di infortunarsi.

Le cose però sono cambiate. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Equipe Enervit e pubblicato di recente sull’European Journal of Sport Science (EJSS) rivela come nei podisti la probabilità di infortunarsi sia fortemente correlata ai bassi livelli di Omega-3 Index e un elevato rapporto AA/EPA. Più degli altri fattori di rischio conosciuti finora.
In parole semplici: bassi livelli di omega-3 nel sangue ed elevati livelli di acido arachidonico sono fortemente associati col rischio di infortunio da sovraccarico nei podisti.

Se quindi il rischio di infortuni è legato a ciò che mettiamo nel piatto, quale strategia nutrizionale adottare?
Da un lato è importante assumere supplementi contenenti Omega-3 e dall’altro diminuire l’apporto con l’alimentazione di Omega-6.
Dove si trovano gli omega 6? Nella frutta secca oleosa che pertanto è fondamentale assumere solo in piccole dosi ma anche nei grassi non vantaggiosi come quelli vegetali al di fuori dell’olio evo e non ultimo nell’elevata sintesi di insulina, l’ormone dell’immagazzinamento che si attiva in seguito a un elevato apporto di carboidrati e pasti ricchi in calorie.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 marzo 2024 alle 06:45
Autore: Redazione Tuttorunning
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