Il podista si allena con differenti modalità, tutte finalizzate a migliorare l'efficienza in funzione ai limiti che vuole superare. Svolge sedute per migliorare la soglia anaerobica, il massimo consumo di ossigeno, la capacità lattacida, la potenza lipidica e tanto altro. Va poi alla ricerca dell'alimentazione ideale per disporre delle energie adeguate a sostenere con piena efficienza i suddetti allenamenti. Presta attenzione alla tecnica di corsa: indossa scarpe che ottimizzano il rendimento. In sostanza, fa del proprio meglio, in ogni ambito, proprio per superare le barriere fisiologiche, energetiche, meccaniche in modo da spostare sempre oltre il suo limite. Ma il maggior fattore limitante che condiziona le prestazioni di ogni podista è la mancanza di un elemento vitale: l'ossigeno. Con poca disponibilità di ossigeno, tante funzioni fisiologiche sono condizionate e alterate. I corridori sono soliti usare espressioni del tipo "sono senza fiato", "sono in debito di ossigeno", "i muscoli hanno fame di ossigeno" ad evidenziare che si trovano in una situazione fisiologica particolare, quella appunto di carenza di questo elemento.
Quando un podista rallenta il ritmo, o non riesce a percorrere una salita, oppure è costretto a fermarsi, quasi sempre è perché manifesta una carenza di ossigeno, e la conseguenza è l'accumulo di acido lattico. Un podista di successo è quindi un soggetto ricco.... di ossigeno.
Certo, poi si fa anche di tutto per allenare i muscoli a "lavorare" in carenza di ossigeno, e questa è un'attività molto, molto faticosa e disagevole perché si va un po' "contro natura". Per l'uomo l'ossigeno è vitale, e lo stesso vale per piante ed animali. Eppure tra questi alcuni ne hanno poco bisogno, o meglio riescono ad usarlo con grande efficienza. Una balena, per esempio, può non respirare per 90'.
Nell'aria che ci circonda c'è una buona quantità di ossigeno disponibile. Basterebbe quindi fare un gran respiro per avere a disposizione tutto l'ossigeno che necessitano i muscoli?
Non è proprio così: non è sufficiente respirare a pieni polmoni per avere tanto ossigeno per i muscoli. Per arrivare alle cellule che producono il movimento, il percorso che l'ossigeno deve compiere è complesso e laborioso e si deve fare di tutto per favorirne il veloce passaggio. Si deve quindi ingrandire la rete di capillari, incrementare il numero dei mitocondri, aumentare la produzione di enzimi specifici, oltre ad altri aspetti fisiologici che vanno ricercati con determinati allenamenti. Insomma, quando si avverte che sotto sforzo la respirazione aumenta sempre di più (ed è un processo fisiologico naturale quando si cerca di correre molto vicini al proprio limite), ci si deve chiedere quale aspetto si può migliorare con l'allenamento per avere ancora più ossigeno?
Quasi sempre la carenza di ossigeno è determinata dalla limitata possibilità di arrivare ai muscoli (ridotta rete capillare), ed è l'aspetto che caratterizza i podisti che percorrono pochi chilometri. Per chi invece macina chilometri ma non si allena ad un'intensità adeguata, l'ossigeno non è disponibile per i muscoli perché non ci sono i mitocondri sufficienti per sfruttarlo completamente.
La ricerca della molecola in più di ossigeno è davvero un processo molto interessante e stimolante.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 aprile 2024 alle 06:55
Autore: Redazione Tuttorunning
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