Settembre ha un’energia particolare. Dopo i mesi estivi, fatti di giornate più lunghe, vacanze, pause e allenamenti meno rigidi, arriva il tempo del rientro. Le scuole ripartono, gli uffici tornano a pieno regime e la routine si rimette in moto.
Per molti è un momento carico di buoni propositi: “Quest’anno mi alleno con più costanza”, “Riprendo a correre tre volte a settimana”, “Voglio finalmente imparare a nuotare con continuità”.
Ecco perché si dice che settembre è il nuovo gennaio: come a inizio anno, anche in questo mese si ha la percezione di ricominciare da capo, con la possibilità di costruire nuove abitudini e fissare obiettivi freschi. Ma a differenza del 1° gennaio, qui non si parte dopo settimane di cene e brindisi, ma spesso con un po’ di leggerezza in più: l’estate ha dato modo di staccare la spina, di ricaricare le batterie e – per molti – di fare anche qualche attività sportiva in maniera più libera e divertente.
La vera sfida, ora, è trasformare questa energia in una routine solida. Perché i buoni propositi non restino solo sulla carta, ma diventino il motore di un cambiamento duraturo.
Motivazione: l’energia della ripartenza
La motivazione di settembre ha un fascino unico. È simile a quella che si prova quando si compra un paio di scarpe nuove o quando si segna una gara sul calendario: un misto di entusiasmo e curiosità per ciò che verrà. Ma sappiamo bene che la motivazione da sola non basta. Se non la trasformi in azioni concrete, rischia di spegnersi nel giro di poche settimane.
Il trucco sta nel sfruttare al massimo questa spinta iniziale, senza pretendere troppo da sé stessi subito. Se torni dalle vacanze pieno di entusiasmo, è normale avere voglia di strafare: correre tutti i giorni, iscriversi in palestra e magari pensare di fare anche yoga e nuoto. Il risultato? Dopo due settimane sei esausto, non riesci a tenere il ritmo e molli tutto.
Per questo è importante canalizzare l’energia in modo intelligente. Inizia segnandoti un obiettivo chiaro, semplice e realistico, legato al breve periodo. Non deve essere per forza una gara: può essere riuscire a correre 30 minuti senza fermarsi, fare tre uscite di bici ogni settimana o completare 10 vasche in piscina con una tecnica migliore.
Un altro aspetto fondamentale è collegare la motivazione al perché personale. Non basta dire “voglio rimettermi in forma”: chiediti piuttosto perché vuoi farlo. Vuoi sentirti meglio durante la giornata? Avere più energia con i tuoi figli? Arrivare a Natale con una base solida? Avere un motivo profondo è ciò che ti farà resistere anche quando la voglia scarseggia.
Infine, non dimenticare che la motivazione non è una scintilla che dura per sempre: va alimentata. E settembre, con la sua atmosfera di nuovi inizi, è il momento perfetto per accendere il fuoco e imparare a tenerlo vivo con costanza.
Da dove iniziare: scegliere lo sport giusto
Una delle domande più frequenti a settembre è: “Ok, voglio rimettermi in moto… ma da dove comincio?”. La risposta non è uguale per tutti, perché dipende da vari fattori: il tempo che hai a disposizione, il tuo livello di partenza e i tuoi gusti personali.
La buona notizia è che non serve complicarsi la vita: per ripartire bastano le discipline più semplici e accessibili, quelle che fanno parte del DNA del multisport – corsa, bici, nuoto e camminata veloce.
La corsa è l’attività più immediata: scarpe ai piedi e strada davanti. Richiede poco tempo, si adatta agli impegni quotidiani e permette di vedere progressi rapidi. Non serve correre chilometri su chilometri: bastano anche 15-20 minuti alternando corsa e camminata, con l’obiettivo di allungare gradualmente le frazioni di corsa.
La bici è perfetta per chi ama l’aria aperta. È meno traumatica per le articolazioni e allena resistenza e gambe. Certo, richiede un po’ più di tempo, ma anche qui un’ora di pedalata leggera può essere sufficiente per ricominciare.
Il nuoto è lo sport completo per eccellenza. Allena forza, resistenza e respirazione, senza stressare le articolazioni. L’inizio può sembrare più difficile, ma alternare vasche di stile libero a momenti di recupero è già un ottimo allenamento.
Infine, la camminata veloce è spesso sottovalutata, ma efficace. È ideale per chi parte da zero, per chi vuole un’attività soft o per chi preferisce condividere il tempo con altri. Camminare a passo sostenuto allena la resistenza e può essere il primo passo verso la corsa.
Il segreto è scegliere ciò che ti incuriosisce e ti diverte. Non esiste lo sport perfetto in assoluto, ma quello giusto per te in questo momento. E puoi anche combinarli, per rendere il percorso più equilibrato e meno monotono.
Routine e piccoli passi: la gradualità che fa la differenza
Settembre è il mese dei buoni propositi, ma è anche il mese in cui, spesso, questi propositi finiscono in un cassetto troppo presto. Il motivo principale? Si parte con troppo entusiasmo e senza gradualità. È come voler scalare una montagna correndo, senza avere allenato nemmeno la camminata: lo slancio iniziale dura poco, e il rischio di bruciarsi è alto.
Per costruire davvero un’abitudine sportiva serve invece un approccio diverso: piccoli passi, costanza e progressione lenta. Pensa allo sport come a una maratona e non a uno sprint: non conta quanto riesci a fare nella prima settimana, ma ciò che sarai in grado di mantenere nei prossimi mesi.
Molti principianti, ad esempio, commettono l’errore di iniziare correndo tutti i giorni, convinti che la costanza significhi frequenza estrema. Dopo una decina di giorni arrivano dolori, stanchezza e calo motivazionale. Al contrario, partire con due o tre uscite leggere a settimana, anche da 20-30 minuti, è molto più efficace. La chiave è lasciare al corpo il tempo di adattarsi e al cervello il tempo di trasformare lo sport in abitudine.
Lo stesso vale per chi sceglie la bici o il nuoto: non serve puntare subito a uscite di ore intere o a serie infinite in vasca. Meglio partire con sessioni brevi ma regolari. È la ripetizione nel tempo, non la quantità in un singolo allenamento, a fare la differenza.
Un buon metodo per restare motivati è costruire una routine settimanale semplice e realistica. Ad esempio:
due uscite di corsa o camminata veloce durante la settimana,
un allenamento alternativo nel weekend (bici, nuoto o palestra),
un giorno di totale recupero, per lasciare spazio al corpo di rigenerarsi.
La gradualità non riguarda solo la quantità, ma anche la qualità. Se oggi riesci a correre 15 minuti di fila, domani non puntare subito a 30. Aggiungi poco alla volta: cinque minuti in più, una vasca in più, qualche chilometro in più in bici. Questo processo lento ma continuo è ciò che costruisce davvero la resistenza e riduce il rischio di infortuni.
E ricorda: non esistono progressi troppo piccoli. Ogni passo conta. Ogni volta che riesci a infilare le scarpe o a mettere la cuffia e andare in piscina hai già vinto contro la pigrizia. È così che i buoni propositi non rimangono promesse vuote, ma diventano una parte naturale della tua vita quotidiana.
Socialità e stimoli: allenarsi in compagnia
Un altro modo per non mollare i buoni propositi è non farlo da soli. La socialità è un moltiplicatore di motivazione: se sai che un amico ti aspetta al parco per correre, sarà molto più difficile inventare scuse per restare sul divano.
Allenarsi in compagnia rende l’attività più leggera, divertente e sostenibile. Che si tratti di un gruppo di cammino, di una pedalata domenicale o di un corso in piscina, condividere la fatica e i progressi trasforma lo sport in un’esperienza sociale.
Anche gli eventi non competitivi hanno un grande valore: una camminata benefica, una corsa colorata o una granfondo da vivere senza pressione sono occasioni per allenarsi con un obiettivo e allo stesso tempo divertirsi. Su ENDU ne trovi molti, perfetti per chi cerca motivazione extra senza l’assillo della prestazione.
Infine, la tecnologia può diventare un alleato: app come Strava o Zwift trasformano allenamenti solitari in sfide condivise, aggiungendo quel pizzico di gioco che rende più facile restare costanti.
In fondo, lo sport è anche questo: sudore, sì, ma condivisione e sorrisi.
Consigli smart per mantenere la rotta
La motivazione si nutre anche di piccoli stimoli quotidiani. Premiarsi ogni tanto è un ottimo modo per non mollare: un nuovo paio di scarpe, una maglia tecnica o un accessorio possono trasformarsi in carburante psicologico.
Un altro trucco è fissare un obiettivo a breve termine: iscriversi a una corsa di 5 km, a una granfondo ciclistica leggera o a una camminata organizzata. Avere una data segnata sul calendario aiuta a dare direzione agli allenamenti.
Funzionano molto anche i “patti sociali”: allenarsi con un amico, condividere i progressi in un gruppo WhatsApp o su un’app rende più difficile cedere alla pigrizia.
E se vuoi una guida più strutturata, puoi appoggiarti a un piano semplice, come i programmi per 5K o 10K proposti dalle community sportive. Non servono allenamenti complicati: bastano schemi progressivi che ti accompagnano passo dopo passo.
In sintesi, trasformare lo sport in un gioco, in un appuntamento sociale e in un rituale personale è il modo migliore per non far evaporare l’entusiasmo di settembre.
Trasformare i buoni propositi in abitudini durature
Il vero obiettivo non è arrivare a ottobre senza mollare, ma fare in modo che lo sport diventi parte della tua identità. Le abitudini si costruiscono con piccoli rituali: allenarsi sempre alla stessa ora, preparare la borsa la sera prima, ridurre gli ostacoli che possono farti saltare un allenamento.
Col tempo, non sarai più “qualcuno che prova a correre”: sarai un corridore. Non starai “tentando di nuotare”: sarai un nuotatore. È questo passaggio mentale che fa durare lo sport a lungo.
Conclusione: settembre come opportunità
Settembre non è solo il mese del rientro, ma una vera occasione di rinascita. È il momento giusto per sfruttare l’energia dei buoni propositi e trasformarla in azioni concrete. Con gradualità, costanza e qualche trucco motivazionale, la tua ripartenza può diventare il primo passo verso una stagione piena di soddisfazioni.
E se ti serve un obiettivo extra, basta un’occhiata al calendario eventi su ENDU.net: una gara sociale, una corsa non competitiva o una granfondo leggera possono essere la scintilla che ti aiuterà a non mollare. Perché la vera forza dei buoni propositi non sta nell’iniziare, ma nel continuare.
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