Questi i suggerimenti per chi corre da parte di Orlando Pizzolato attraverso la newsletter. "Per garantirsi un alto livello di rendimento, un podista deve assicurarsi un consistente flusso di ossigeno, che arriva al corpo con la respirazione. La quantità di aria che un corridore respira è direttamente correlata all'intensità dello sforzo, tanto che si può arrivare ad assumere fino a 150 litri al minuto. Per immettere nei polmoni così tanta aria, si deve respirare a bocca spalancata. Rallentando il ritmo di corsa, e quindi l'impegno muscolare, l'intensità e l'ampiezza della respirazione si riducono, tanto che si arriva a respirare solo con il naso.
Un paio di settimane fa, ai ragazzi che alleno al campo ho proposto di identificare il ritmo massimo al quale sono in grado di correre con la bocca chiusa – e quindi respirando solo con il naso. Per loro, ragazzi di 18 anni come età massima, con ridotta efficienza dei processi aerobici, è stato un compito difficile; alcuni hanno dichiarato addirittura “impossibile”. Ho proposto di partire molto piano e percorrere il primo giro di pista cercando di trovare un'intensità di sforzo che consentisse appunto una respirazione nasale. A seguire, dovevano percorrere un chilometro cercando di aumentare leggermente il ritmo fino ad arrivare al limite della respirazione nasale, uno stato di equilibrio di sforzo che potrebbe essere mantenuto a lungo. Nessuno dei ragazzi ha continuato a percorrere altri giri perché hanno trovato disagevole respirare con il naso, sebbene lo sforzo fisico non fosse elevato.
Quando a lungo si potrebbe correre respirando solo con il naso? Probabilmente qualcuno che da sempre lo fa, è già arrivato a completare la maratona, ed ovviamente si potrebbe procedere anche più a lungo perché, quando si è in grado di correre con una respirazione nasale, i muscoli usano essenzialmente acidi grassi per produrre energia. Ho scritto che è possibile correre la maratona respirando solo con il naso perché uno studio ha identificato che la velocità massima che si riesce a tenere con l'aria che si immette con questo tipo di respirazione, corrisponde alla potenza lipidica. Tale intensità di sforzo corrisponde alla massima quantità di acidi grassi che i muscoli impiegano nell'unità di tempo, per far correre ad un certo ritmo. Gran parte dei podisti amatori di medio livello potrebbero correre la maratona al ritmo della potenza lipidica, ma immagino che per tanti di questi completare la distanza respirando solo con il naso sarebbe davvero molto difficile (anche a livello mentale).
Ci si deve quindi allenare a correre con una respirazione nasale? Non è necessario farlo, ma potrebbe essere curioso ed interessante verificare se, nel corso della preparazione alla maratona e man mano che l'efficienza aumenta, di pari passo aumenta anche il ritmo al quale si riesce a respirare solo con il naso.
Un miglioramento dell'andatura starebbe ad indicare una maggiore efficienza metabolica delle fibre muscolari, a favore del risparmio del glicogeno".
 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 29 ottobre 2020 alle 07:09
Autore: Redazione Tuttorunning
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