La pronazione è un meccanismo di ammortizzazione naturale del piede che, salvo rari casi eccezionali o patologici in cui è stato diagnosticato un problema, non va assolutamente corretta. Con questo articolo si vuol sfatare il grande mito della pronazione o supinazione del nostro piede.

Per i principianti andrò a definire in maniera molto semplice queste due condizioni:

La supinazione si verifica quando il piede al contatto con il suolo ruota verso l’esterno, atterrando lateralmente.

La pronazione al contrario è la condizione in cui la fase di atterraggio avviene lateralmente verso l’interno con un cedimento del piede appunto internamente.

In entrambe le condizioni la caviglia non è più allineata con il piede e tende ad avere perciò un angolo di inclinazione più o meno accentuato.

Siamo tutti pronatori!

La pronazione è un meccanismo di ammortizzazione naturale del piede che, salvo rari casi eccezionali o patologici in cui è stato diagnosticato un problema, non va assolutamente corretta. Non c’è davvero nulla di grave. Anzi.

Questo articolo ha lo scopo di tranquillizzare tutti coloro che hanno il timore o la fobia di essere pronatori e che quindi cercano di risolvere acquistando la scarpa anti-pronazione perfetta. In questo modo però vanno ad inserire un supporto per evitare di eseguire un movimento che in realtà è naturale, cosa che alla lunga potrebbe portare ad infortuni o a indebolire il piede e l’arco plantare.

Piccolo richiamo alla tecnica di corsa

L’appoggio o atterraggio al suolo avviene di avampiede e nello specifico durante la primissima fase nella zona laterale esterna intorno al quinto metatarso (quindi tenendo in considerazione le definizioni di prima in supinazione) ciò significa che chi ha una buona tecnica di corsa è già di per sè un supinatore… atterra poi pian piano tutto l’avampiede, il tallone e da qui inizia la fase di scarico del peso andando in pronazione. Il piede flette leggermente verso l’interno per ammortizzare l’impatto. Il movimento completo è quasi ad elica (Elica podalica).

Questo è l’atterraggio ottimale ossia il piede entra in contatto con il suolo in supinazione e finisce in pronazione per poi iniziare la fase di spinta con una pronazione, è chiaro che nel caso di situazioni gravi o patologie che portano all’IPER pronazione è necessario utilizzare un supporto o della scarpa stessa oppure un plantare, che a volte risulta essere necessario e soprattutto efficace (sarà sicuramente il medico ad indirizzarvi in quel caso).

Essere pronatori non è una malattia e non porta a problematiche a differenza dell’iper pronazione, questo articolo ha proprio lo scopo di sfatare il mito in cui entrando in un negozio di scarpe da Running il negoziante ci etichetta come “pronatori” proponendo solo scarpe anti-pronazione. Purtroppo in alcuni casi mettere un supporto è anche controproducente perchè impedisce il movimento naturale del piede rischiando di causare anche infiammazioni sotto l’arco plantare, proprio perchè il piede non riesce ed effettuare il corretto movimento a causa del supporto che crea un impedimento. L’arco plantare funziona proprio come tutti gli archi, se viene posizionato un supporto ad impedire l’ inarcamento esso si rompe.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 12 giugno 2024 alle 06:33 / Fonte: Roberto Martini - Endu Channel
Autore: Redazione Tuttorunning
vedi letture
Print